Il governo ha tracciato un path preciso, al fine di fronteggiare il prossimo autunno e inverno. L’obiettivo è ottimizzare il risparmio di gas.
Il ministro Cingolani avrebbe messo giù un piano, che dovrebbe raggiungere il Consiglio dei Ministri entro la prossima settimana, sotto la veste di decreto e dovrebbe quindi essere approvato dal governo Draghi.
A partire da ottobre, i termosifoni dovranno restare abbassati di un grado presso tutti gli edifici pubblici, ma anche nell’ambito delle abitazioni private. Si passerà così dai 20 ai 19 gradi, in maniera assolutamente obbligatoria. Così, potranno venire ovattati gradatamente tutti gli stoccaggi, nell’obiettivo di arrivare al 90% entro l’autunno, combattendo con qualche arma in più, l’avanzare dell’inverno.
E chi non abbassa il termosifone?
La quesito, però, è questo: cosa rischia chi non abbassa il termosifone? E soprattutto chi fa i controlli? In proposito, il piano non sembra ancora essere stato definitivo, ma occorre fare subito una distinzione: negli edifici pubblici, il termostato sarà obbligatoriamente regolato a 19 gradi. Ma alt! Tutto questo dovrà essere applicato anche per gli uffici privati, che saranno controllati così come quelli statali. La regola è valida anche per le abitazioni private, quindi i controlli si effettueranno anche nelle case.
Chiaramente, la Polizia locale non potrà bussare in ogni singola casa per controllare il termostato dei vari appartamenti, perciò comunque si concentrerà sulle abitazioni con il riscaldamento centralizzato. Spetterà quindi agli amministratori di condominio monitorare la temperatura. In ogni caso i controlli verranno effettuati a campione, nelle abitazioni private così come negli altri tipi di edifici.
Rispetto alle case con il riscaldamento autonomo, invece, i controlli saranno chiaramente molto più complicati. La verifica porta a porta è ovviamente irrealizzabile. Perciò il governo punta ad una forte campagna di sensibilizzazione rispetto al risparmio energetico.